Salento, viene a galla l’atelier dell’homo Sapiens 

Salento, scoperti 600 manufatti di 45.000 anni fa.

In Salento è stato ritrovato un atelier dell’homo Sapiens contenente 600 manufatti a scopo estetico. La scoperta è avvenuta nella Grotta del Cavallo di Nardò.

Questa è la prova che l’uomo, fin dai suoi albori, ha amato le cose belle.

Ciò che ci rende davvero umani è un mistero. Psicologi, filosofi e filantropi hanno cercato e cercano tutt’ora una risposta. Sicuramente una cosa che ci differenzia dalle altre specie è la ricerca estetica. Il desiderio umano di essere belli e decorati è antico e radicato nella nostra storia.

Dimostrazione inconfutabile è questo ritrovamento archeologico. Nella celeberrima Grotta del Cavallo in Salento sono stati trovati più di 600 manufatti risalenti a 45.000 anni fa. Queste meraviglie sono state realizzate con conchiglie e spaghi. Pensate, queste carinerie erano così richieste da essere prodotte in serie!

Ciò che ci collega al passato

Ovviamente questi gioielli non erano adornati di minerali preziosi, ma ciò non li rende meno importanti.

La maggior parte è realizzata con pigmenti quali la terra rossa, il ferro e l’ocra. Venivano inoltre attraversati da crini di cavallo per poterli portare comodamente al collo. La loro storia è magia e purezza e dimostra come i nostri antenati fossero capaci di comprendere i simboli e i colori della natura.

Per questi gioielli hanno infatti usato le spirali delle conchiglie per il loro scopo estetico, sociale e rituale.

Questa necessità rivela un tale desiderio di bellezza da richiedere quella che si potrebbe definire una vera e propria produzione di massa. Infatti, da ciò che si evince grazie a questo ritrovamento, servivano produzioni artigianali in larga scala per soddisfare l’altissima richiesta.

Meravigliosa gioielleria fuori dal tempo.

Ci porta in un mondo che sembra così lontano eppure è così vicino.

Infatti, attraverso questo ritrovamento possiamo trovare un’idea primitiva di moda e di stile. Perché questi 600 gioielli sono per lo più omogenei. Questo rivela come tutti volessero quel tipo di ornamento, poiché era lo standard di bellezza di quel periodo.

Una strana similitudine con i nostri negozi di vestiti e i nostri stili ricorrenti.

Tutto ciò dimostra una volta per tutte come l’amore per la bellezza sia parte integrante della nostra evoluzione.

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